Un record, si sa, si raggiunge per porsi poco dopo l’obiettivo di superarlo nuovamente. Questo è lo spirito di Raffaella Masciadri che, oggi come quel 27 Novembre 1996 in cui esordiva in A1 con la Comense contro Priolo, conserva questa scintilla che ha acceso l’amore per la pallacanestro che oggi arde più che mai.
Difficile pescare nel cassetto dei ricordi quindi la domanda è: cosa pensi tu abbia provato 600 partita fa al tuo esordio e come ti sentirai domani 600 partite dopo?
600 partite fa sono tante partite fa… Credo mi tremassero le gambe per un sogno che si realizzava, avevo 16 anni. Domani mi sentirò ancora emozionata allo stesso modo. E’ difficile realizzare questo numero considerando che ho cominciato quasi per caso spinta da mio padre Luigi e 20 anni dopo ho trovato molte soddisfazioni e una vita improntata a questo sport. Mai avrei creduto che sarebbe stato un amore così lungo.
Un record diventa benzina per ambire a conseguirne un altro?
Ovviamente… Non mi fermo di certo ora che sono sul più bello. Certo è che, arrivata a questo punto della carriera, mi piacerebbe mettere pausa per un attimo e ritornare sui ricordi delle partite, sulle compagne, sugli allenatori, sui tifosi.
Anche dopo 600 partite in A1, la partita più importante è sempre la prossima?
Si, la mentalità che ho preso da tutte le giocatrici che ho incontrato è questa. Ho avuto la fortuna di stare a fianco a giocatrici fortissime sia nella grande Comense degli anni 90 che poi anche a Schio. Ho imparato molto da tutte, soprattutto a giocare la prossima partita come fosse la più importante.
I ricordi saranno tantissimi: quali sono vittorie e sconfitte ancora molte vive?
Il mio primo scudetto (1997) a Como, il primo rimane sempre il primo. Quei primi attimi dopo la sirena sono i più intensi, quelli che ricordo di più. Poi il primo scudetto a Schio (2005): è stato lo scudetto della città, della gente di Schio che lo aspettava da anni. Un’emozione diversa ma sempre molto molto grande. Una sconfitta che brucia ancora quella (2003) in gara 5 a Como contro Taranto: la bella in casa, la partita in mano quasi vinta e poi la sconfitta. Veder festeggiare le avversarie in casa fa sempre male.
A proposito di prossime partite, in calendario c’è Umbertide. Prima della stagione in casa, un match per togliersi di dosso l’amaro della sconfitta di Praga…
Servirà a ritrovare maggiore fiducia dopo la sconfitta di Praga dove abbiamo disputato un match di altissimo profilo quasi per tutta la partita. Ma con squadre di quel tipo, giocare “quasi” tutta la partita non basta. Contro Umbertide vogliamo far bene anche per caricarci in vista dei prossimi impegni di Eurolega e Coppa Italia.