La Ufo Schio coltiva ambizioni ben più importanti della serie B e questo era ormai chiaro ai più già da qualche tempo; è nella stagione 1977-1978 che la dirigenza, capitanata dal presidente Baron, decide che è ora di alzare la posta. Ecco come Paolo Terragin racconta la campagna acquisti di quell’anno: “Con grande abilità l’Ufo si é assicurata un allenatore di indubbia capacità tecnica: Gino Minervini insegnate di educazione fisica proveniente dalla Tazza d’Oro di Roma. Dalla capitale arrivano anche due ragazze, sono Sandra Bernetti e la sorella Jole. L’arrivo di Sandra assicura alla squadra quei centimetri in più sotto canestro che garantiscono una certa tranquillità nel settore lunghe, per Jole il discorso va proiettato nel futuro; (…) Viene chiamata un’altra giocatrice di grosso calibro: Angela Natale classe 1958 del Cus Cagliari esterna di 1 metro e 83 cm (…) Della nuova squadra fa parte anche Antonella Stanzani che raggiungerà Schio solo nella seconda fase del campionato. Con queste premesse l’Ufo si presenta al via del campionato con un solo obiettivo: raggiungere la serie A“.
Sono ancora anni difficili in Italia e nel Mondo, anche se qualche mirabolante impresa viene compiuta: il 4 settembre 1977 a San Cristóbal (Venezuela) Francesco Moser si laurea campione del mondo mentre qualche settimana più tardi comincia la vendita dell’Atari 2600 la prima console da gioco. Nel 1978 la cronaca ci riporta in Italia: il 16 Marzo avviene il rapimento di Aldo Moro, il 2 Aprile negli Stati Uniti la CBS manda in onda il primo episodio di Dallas. Infine l’8 maggio in Nepal, gli alpinisti Reinhold Messner e Peter Habeler raggiungono la cima dell’Everest
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Dopo una galoppata vincente, la Ufo Schio arriva alla seconda fase del campionato. Scrive Terragin: ” Favorite anche in questo girone, le ‘ufette’ mantengono, turno dopo turno, la testa della classifica, incrementando il vantaggio sulle inseguitrici (Spinea,Albino,Rovigo) che a tre giornate dal termine é di ben 10 punti. Per l’Ufo la serie A non é più un sogno“.
Formazione 77-78
Anna Bozzi , M.Angela De Luca ,Lia Zenere, Claudia Grazian, Laura Bassini, Sandra Bernetti, Roberta Dal Santo, A.Maria Rigon, Piera Baron, M. Grazia Saggin, Antonella Stanzani, Antonella Dal Maso, Angela Natale
All.: Gino Minervini
A.All.: Antonio Terragin
Pres.: Ivano Baron
V. Pres.: Silvano Marcante
Dir.: Maurizia Dalle Nogare
Dal Giornale di Vicenza dell’epoca:
“Al fischio finale il palazzetto ‘Don Bosco’, gremito all’inverosimile, esplode in un grande boato. La serie A é stata conquistata con largo anticipo. La gioia sul parquet é incontenibile, qualche lacrima scende sui volti bagnati di sudore per la grande fatica e per la tensione emotiva che ha regnato per tutta la partita.Tutti i dirigenti, con Baron in testa, esultano per questo prestigioso traguardo mai riuscito ad una squadra femminile scledense.
Ma quelli sono i segreti di un successo così ampiamente meritato?
La risposta giunge dallo stesso Minervini in un’intervista rilasciata subito dopo il raggiungimento della massima serie: “Il segreto, secondo me, deve ricercarsi analizzando diversi fattori come ad esempio l’esser riusciti a fare un buon lavoro tecnico e da buon psicologo tenere unita una squadra come una grande famiglia. L’aver insegnato ad ogni atleta di essere utile ma non indispensabile
le ha rese più mature, modeste e quindi sempre pronte a seguire i miei insegnamenti.”
“Altro fatto evidente- prosegue il tecnico- é il miglioramento tecnico di tutte le atlete che nel giro di questi pochi mesi di lavoro hanno
permesso a me e al mio validissimo vice Antonio Terragin di non subire compromettenti sbandamenti durante tutto l’arco del campionato.
L’aver vinto tra Coppa Veneto e campionato la bellezza di 36 incontri su 39 disputati dimostra che le ragazze hanno assimilato una
grande mentalità vincente”. Minervini passa ora all’esame strettamente tecnico: “Un dato rilevante é stata la responsabilità affidata a giocatrici di appena 16,17,18 anni come Rigon, Bassini e Dal Maso, creando così una squadra compatta ed omogenea basata sulla intercambiabilità dei ruoli e degli elementi a disposizione e con un carattere combattivo e mai domo.” “Le forti personalità di Bozzi, Baron, De Luca, Natale, Bernetti, Zenere e Stanzani hanno contribuito a contribuiranno alla crescita di una squadra che il prossimo anno non sarà una cenerentola del campionato ma una sicura protagonista.”
E noi aggiungiamo che primaria lode dev’essere fatta ai tifosi e alla dirigenza, maturata al sole delle esperienze a volte negative degli
scorsi anni“